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Perché ho scelto consapevolmente di fregarmene di Google

Il mio sito ha un pessimo PageSpeed. Sicuramente non devo stare a spiegare cosa sia il PageSpeed di Google perché chiunque voglia un sito oggigiorno, anche fosse solo il pizzicagnolo sotto casa mia, la prima cosa che mi chiede è “Deve avere un buon ranking sui motori di ricerca”.

Magari non me lo chiede con queste parole esatte. A volte è “Voglio comparire tra i primi posti su Google”, altre volte è un lamento del tipo “Mi hanno fatto un sito e nessuno mi trova”, della serie “lo sapevo che mi buggeravano”.

Ho visto gente dannarsi l’anima per acquisire qualche punto in più sul PageSpeed.
Sì, perché Google ha iniziato “suggerendo” di utilizzare i p al posto dei div, poi col tempo ha aggiunto che se metti gli H1, H2, H3 per i titoli, il bot capisce meglio cosa va a indicizzare, poi ha cominciato a dare suggerimenti sulla struttura dei siti per cui, stranamente siti WordPress con tonnellate di plugin raffazzonati insieme a volte ottenevano migliori posizionamenti sui motori rispetto a siti in HTML puro.

Non contento, nel tempo, ha aggiunto:

  • il Largest Contentful Paint
  • il tempo di esecuzione del javascript per cui se lo metti asincrono è meglio
  • i Google Font da caricare a parte (tra l’altro roba sua)
  • i javascript del Google Analytics da caricare a parte (sempre robaccia sua!)
  • La questione dello spazio intorno ai pulsanti per cliccarli meglio su mobile
  • le prestazioni dello scorrimento della pagina
  • la valutazione delle animazioni nella pagina
  • il contrasto dei colori
  • le etichette dei link
  • il numero di elementi del DOM
  • Ah e tutto quello sopra non viene neanche preso in considerazione se non hai un certificato SSL comprato da lui (ma tu guarda!).
  • varie ed eventuali che non sto ad elencare

E di recente chiunque abbia un “Social Media Manager Marketing Guru SEO Specialist” alle costole avrà provato l’ebbrezza di inserire anche:

  • un table of contents all’interno di tutti i post
  • un ranking con le stelline alla fine del post
  • la biografia dell’autore del post (anche se sei solo tu a scrivere sul tuo blog)
  • la call to action
  • il contact form a fine post

Perché sono i nuovi requisiti per un POSSIBILE buon posizionamento sui motori di ricerca.

BALLE

Io lo dico a tutti. Ma trovare gente ragionevole è ogni giorno più difficile.

Sono solo escamotage per far sì che alla fine si preferisca posizionare il sito tramite gli annunci paganti.

Il lavoro che c’è dietro al posizionamento sui motori di ricerca non vale la candela del risultato ottenuto. Anche perché NON abbiamo la percezione di QUALE SIA il risultato ottenuto.

Mento?

Fai una prova, magari mi sbaglio: una volta che sei in vacanza all’estero, trova un computer con un accesso internet pubblico, o fatti prestare per qualche minuto il computer dal concierge della hall del tuo albergo e cerca il tuo sito tramite le parole chiave che sei solito usare a casa tua con i tuoi dispositivi usuali e osserverai, con scorno, che non otterrai lo stesso risultato.

Ti spiego con due esempi.

PRIMO ESEMPIO

Ogni giorno, costantemente da un paio d’anni, forse tre, gioco circa 10 minuti con DUOLINGO. Ora sono arrivata al livello Diamond della classifica, il massimo. Ogni settimana inizia un nuovo torneo al lunedì che ricalcola il posizionamento in classifica. All’inizio, poiché mi ero fatta prendere dal demone della competizione, cercavo di fare tantissimi punti per restare tra i primi posti in classifica, non farmi superare dagli altri ed evitare di finire della zona di retrocessione. Alla fine purtroppo non facevo altro tutto il giorno e non lavoravo più! Avrei dovuto retrocedere in classifica o non avrei neanche più mangiato o dormito. Poi ho capito come funzionava. Se il lunedì, quando venivano ricalcolati i nuovi posizionamenti, invece di darmi da fare, facevo il minimo indispensabile tanto per non saltare la giornata, mi ritrovavo in una classifica di gente che come me si era impegnata davvero poco, invece che in una classifica di assatanati di punti e quindi per tutta la settimana mi bastava fare 10 minuti o anche meno per mantenere il mio posizionamento in Diamond League senza retrocedere perché nessuno si sforzava di fare chissà che punti.

Perché?

Perché la classifica NON esiste. Non esiste una classifica mondiale assoluta. Quella che il sistema ti mostra è la classifica relativa al tuo livello di impegno. Sono sempre visioni parziali relative alla media in cui ti trovi.

SECONDO ESEMPIO

Una domenica a colazione, mi sono messa a guardare i video su Youtube con mio marito e non so quale vlogger (o come si chiamano) m’ha fatto pensare ad alcuni ex colleghi di lavoro che facevano corsi e presentazioni in pubblico, allora ci siamo messi a cercarli online per vedere che fine avessero fatto.

Il giorno dopo, per esigenze di lavoro, mi metto a cercare se qualcuno avesse inventato un modo per far coincidere i colori dell’iOS con i colori di Windows, perché stavo impazzendo con un animazione che mostrava un brutto alone intorno solo su sistemi iOS. Cercavo un hack css o qualcosa per cui potessi impostare due colori diversi uno per Windows e uno per iOs. Cerco su Google e l’algoritmo mi presenta IN PRIMA POSIZIONE, il sito di una mia ex conoscente, compagna di uno di quelli che proprio il giorno prima avevo cercato su Youtube. Il risultato non c’entrava niente perché lei si occupa sì di taratura dei colori, ma dal punto di vista fisico non Web e css infatti dava consigli su come calibrare i monitor dei due computer con sistemi operativi differenti.

Allora, il punto è questo. Saranno passati dai 10 ai 15 anni e io non sono MAI incappata neanche per sbaglio, nel sito di questa mia conoscente che tra l’altro era aggiornatissimo e pieno di articoli sui colori e i contrasti e quant’altro. Faccio il grafico, lavoro con i colori, è MAI possibile che non sia saltato mai fuori un risultato simile? Perché no? Perché il Sistema non aveva capito che faceva parte della cerchia delle mie conoscenze, ovvero che facesse parte della classifica della settimana, come per DUOLINGO. Una volta associato il mio profilo col suo, in base alle ricerche precedenti, l’algoritmo ha pensato “se cerca una calibrazione del colore di sicuro vuole leggere qualcosa da parte della sua amica”.

CONCLUSIONE

Sì, lo so che è un articolo lungo e difficile e tu sei abituato a leggere solo messaggi da 140 caratteri alla volta. Ma ci siamo quasi, ancora un po’ di sforzo. Ho fiducia in te.

  1. La nostra percezione all’interno di Google è completamente fuorviata. Chiamala Matrix, chiamalo frattale, come ti pare. Il fatto è che lui ti mostra sempre quello che:
    a. conosci già;
    b. in qualche modo è collegato con te;
    c. è vicino a te fisicamente;
    d. ha attinenza con quello a cui sei interessato, fai nella vita, hobbies, amici, etc. Tutto il resto è fuori, perso nella rete e probabilmente non lo vedrai mai. Fattene una ragione.
  2. Avere un buon posizionamento effettuando una ricerca con parole chiave limitate e con gli strumenti e dai posti (geolocalizzazione) che frequenti di solito può non voler dire assolutamente nulla. Perché il motore di ricerca è un adulatore, sa chi sei, dove abiti, quali sono i tuoi interessi, perché mostrarti un risultato che non ti piacerebbe? Non ha senso. Anche se metti la finestra in incognito…non serve a nulla. Io ero sul televisore di casa a cercare conoscenti su youtube e non ero entrata con un profilo…
  3. E così, anche se pensi che probabilmente non servirà a niente, ti sforzi di applicare le regolette che ti dicono tutti di osservare per avere un buon posizionamento, perché se non lo facessi, ti sentiresti un cretino, visto che le sa anche il nipote 12enne del tuo vicino di casa e ha già il cipiglio saccente dell’esperto marketing web. Tanto che problema c’è? Melius abundare quam deficere.
    Ma realizzare un sito con le specifiche richieste da Google, fa sembrare tutti i siti uguali. Hai fatto caso che tra un sito e l’altro ormai non c’è più alcuna differenza? Certo nel 2000 qualche sito usciva proprio brutto, ma almeno era originale, rappresentava il proprietario del sito, aveva personalità e cercava di comunicare un messaggio. Ora cosa comunica di diverso il tuo sito rispetto a quelli dei tuoi concorrenti?
  4. Se hai un sito che non produce molti contenuti all’anno, lavori per lo più localmente e non hai intenzione di dare ascolto a Ravi che ti chiama da un paese sperduto dello Sri Lanka, parla solo in dialetto e vuole che gli spedisci un prodotto in 2 giorni, ti conviene fare uno sforzo immane per posizionarti tra i primi risultati nei motori? Hai pensato a come gestirai il successo, se poi, malauguratamente, ci riesci? Sei organizzato per spedire i tuoi prodotti in tutto il Mondo? Sai parlare almeno un inglese che non sia “Fish & Chips” e “a Glass of water” per fare del business? Sei sicuro che vuoi avere a che fare con persone che non conosci fisicamente, stanno all’altro capo del mondo e a cui basta non risponderti più per email per non avere più niente a che fare con te? E’ vero che orientando il messaggio a più gente possibile, avresti più possibilità di combinare buoni affari, ma hai considerato che allargheresti anche il numero dei tuoi competitor tra i quali potresti non essere tu il più aggressivo ed organizzato? Oppure sei uno di quelli che pensa: “intanto mi posiziono primo, poi penso a come fare per gestire la cosa, se dovesse funzionare”. Beh lo sforzo è talmente alto che forse converrebbe che ci pensassi prima a farla funzionare come dovrebbe, non trovi?
    Se il tuo obiettivo è avere solo più visitatori sul sito, magari mirati, ovvero non seccatori, non approfittatori, ma gente che davvero ha bisogno dei tuoi servizi e puoi ricavarci qualcosa, la soluzione è davvero SEMPLICISSIMA. Acquista spazi pubblicitari locali e diffondi l’URL del tuo sito sui mezzi pubblici, sui giornali e gli eventi della tua zona. Se il business cresce, non ti resta che ampliare la diffusione del messaggio alle zone limitrofe.

E tutto ciò per dire, che è per questo che non me ne importa nulla se questo sito ha un pessimo PageSpeed.

E poi avrei dovuto rinunciare all’animazione della macchina da scrivere Olivetti che ha milioni di punti vettoriali ed è considerata come MONSTRUOS Largest Contentful Paint…e visto che mi ci è voluta un’ora buona per disegnarla…NAAAA, che vada a quel paese Google!

P.S. Anche Apple.com, Microsoft.com e perfino Google.com hanno un pessimo PageSpeed!