Unisci i puntini

In casa conservo ancora, nascondendolo da sguardi indiscreti e con una lieve sensazione di esaltante temerarietà, un vecchio termometro al mercurio.

Sì, uno di quelli banditi dalla legge, sostituiti con quelli innocui ad alcool e con tutte le varianti dei digitali: da fronte, da orecchio, da ascella e che altro… : )

Nel tempo ho cercato davvero con tutte le mie forze di abbandonarlo. Ho speso fior di quattrini per modelli molto più evoluti e sicuri, ma poi non resistevo alla tentazione di provare la febbre con entrambe le versioni per confrontarne i risultati e nessuno riusciva a dare una misurazione in linea con quello al mercurio, neanche lontanamente.

Fino agli anni ’60 e forse anche oltre, col mercurio facevano le otturazioni ai denti. Ora è bandito. Pericoloso. Illegale. Non puoi mettertelo neanche sotto un’ascella con tanto di vetro, perché se ti dovesse cadere quel vetro e quella piccola goccia di mercurio spargersi ovunque! Sa il Cielo cosa potrebbe accadere!

Eppure si facevano le otturazioni ai denti. Poi i medici si accorsero che arrecava danni al cervello. Ma anche gli alchimisti nel medioevo davano di matto a maneggiare mercurio e addirittura un imperatore cinese è morto ingoiando palline di mercurio vendute come elisir di lunga vita (Qin Shi Huang).
Eppure pare che nessuno avesse letto queste storie o avesse fatto due più due perché fino al 1960 o forse anche oltre, qualcuno ha pensato che metterlo nei denti fosse una gran bella idea e che fosse meglio che avere una carie.

Perché sì, di casi del genere ce ne sono stati tanti nella storia, senza andare a scomodare vecchi racconti dei secoli bui, di crani forati per fare uscire “gli umori” e sanguisughe usate per curare le malattie del sangue.

Una volta, ricordo di aver visto un documentario dell’Istituto Luce.
Sconfiggevano il tifo a Napoli, spargendo DDT direttamente sulle persone. Guarda tu stesso.

Napoli – la disinfestazione dal tifo – Istituto Luce

Hai visto? Sui capelli, dentro ai pantaloni, dentro alle mutande, nei genitali, su bambini piccoli di pochi anni.

DDT. Quello che adesso è perfino vietato dare alle vespe per abbattergli il nido se te lo stanno per fare in casa. A profusione, direttamente nei polmoni delle persone.

E che anno era? 1945. Non è tanto: sono solo 76 anni. Chissà se qualcuna di quelle persone è ancora viva e si ricorda di quando si è “sniffata” tutto quel DDT. Lo spero davvero.

Ma a me non serve un documentario. A casa mia ho la testimonianza diretta di mancanza del buon senso comune. Sia nella famiglia di mia madre che in quella di mio padre sono morte due bambine. Due mie zie. Piccole. A circa 4 anni di età entrambe. Mia mamma quando mi racconta questa brutta storia, dice in tono laconico: “Succedeva”. Succedeva che quando i bambini si ammalavano e avevano le placche alla gola, passavano medici di campagna e chiedevano un cucchiaio per guardare in bocca. Solo che i cucchiai della povera gente erano arrugginiti, non erano d’acciaio come quelli di oggi. Poi magari staccavano con quelli le placche, quelle si infettavano e così si finiva facilmente al Creatore per tetano, prendendo un semplice mal di gola da bambini.

Succedeva negli anni trenta del secolo scorso.

Poi menomale si sono diffusi i vaccini contro il tetano! Ma a dire il vero, le due zie avevano solo le placche alla gola…

Mio zio, deve essere rimasto sconvolto da questa brutta esperienza del perdere la sorella quando lui aveva solo sei anni, perchè era solito ripetere che nel momento in cui dei dottori gli avessero messo le mani addosso, sarebbe morto.
Aveva ottant’anni, un cancro con metastasi e due costole rotte e scaricava dal camion cassette da sei bottiglie da 2 litri d’acqua minerale come se niente fosse, ma il giorno che è entrato in un ospedale, non è uscito più davvero.

Succede.

Succedeva anche che la gente andasse a guardare i test della bomba atomica come si va a guardare i fuochi d’artificio a capodanno. A distanza ravvicinata e senza protezioni.
Erano gli anni cinquanta negli Stati Uniti. E nessuno si era sognato di avvertirli delle conseguenze.

TV audience views atomic bomb test for first time

Succedeva anche questo solo settanta anni fa.

Succedeva dagli anni trenta agli anni cinquanta che i medici consigliassero di fumare. Fu solo negli anni sessanta che si scoprì la correlazione tra cancro e fumo.

The Physician in US Cigarette Advertisements, 1930–1953

Succedeva eccome! E non è accaduto nel medioevo, no no, è accaduto ieri!

Così io guardo il mio termometro al mercurio e so che non mente mai, che se ho la febbre, la calcola al millesimo e posso stare sicura di averla. Invece, quando capita che mi controllino la temperatura a distanza con un aggeggio elettronico di ultima generazione, prima di entrare in qualche ambulatorio, tra me e me penso:
È molto probabile che non sia la temperatura giusta. È molto probabile che sia del tutto inutile provarla così, che anzi sia addirittura controproducente perché così sei sicuro di non avere la febbre e invece magari ce l’hai e non lo sai“.

Ma non dico nulla perché il personale sanitario saprà quello che fa, è sicuramente più preparato di me…o forse basta che tutti, ma proprio tutti ne siano convinti e ripetano dei gesti e delle parole in modo inconsapevole, solo perché è quello che tutti fanno in quel momento. Un protocollo, senza starci troppo a rifletter su.

Forse basta lasciarsi andare ad un’allucinazione collettiva per eliminare questa sensazione che ti piglia dentro, che ti sale dalle viscere e che ti fa sentire così a disagio con te stessa: la sensazione di di non dire niente solo per quieto vivere, codardia o quel dubbio insopportabile che sorge sempre nella testa delle persone abituate a riflettere tanto.

E’ che io ho piena fiducia nei singoli individui, sono i gruppi quelli che mi spaventano, c’è sempre qualcuno che ha fiducia che qualcun altro abbia pensato a quello che si sta facendo.

Ma in fondo che importa cosa penso?

La storia è piena di gente morta invendicata per l’erronea opinione più diffusa del momento.

E poi la scienza può progredire solo per tentativi. Non potrebbe altrimenti.
Speriamo che il sacrificio di tutti possa servire alle generazioni che verranno.

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