
“Non devi lamentarti perché sei fortunata!”
“Ma io voglio lavorare e guadagnare! Come il bue che traina l’ aratro per tracciare il solco nel campo o come il gatto che va a caccia di topi o come il gallo che sveglia tutti alla mattina!” – diceva la gallina ribelle mostrando i cartelli di protesta con su scritto “parità di diritti per le galline”.
“Ma sei una gallina! Sei fortunata! Puoi fare l’uovo e curare i tuoi pulcini, razzolare tranquilla nel cortile e chiocciare con le oche. Non vedi quanto ci divertiamo? Lascia che i galli vadano a lavorare!”- dicevano le galline in quella piccola aia felice.
“Noi comandiamo più di loro, perché possiamo ribellarci e non fare uova! La nostra è una rivoluzione silenziosa! È così che ci si ribella, senza schiamazzare come fai te ogni volta!”
La gallina ribelle ammutolì. Forse avevano ragione le sue sorelle…
E poi sì scopri che il bue, anche se vecchio, continuava a trainare l’aratro, il gatto continuava a cacciar i topi e il gallo a svegliare tutti alla mattina. E a tutti il contadino dava la loro razione quotidiana di pasto abbondante.
Invece…con la gallina, quando non fa più uova o non alleva pulcini, ci si fa soltanto il brodo…inutile tenere un’altra bocca da sfamare, no?
Ma queste sono storie antiche di aie felici e polli, che non esistono più ai giorni nostri…